Un drone su Grumento, cantieri aperti agli scavi antichi per regalare ai visitatori nuove emozioni

Grumento, nella Val d’Agri, oggi è un centro dalle forti potenzialità agricola, con una spiccata vocazione per il turismo enogastronomico.

Nel passato è stata tra le più importanti città romane, tanto da meritare in età imperiale, probabilmente sotto la dinastia giulio-claudia dopo la prima metà del primo secolo dopo Cristo, lo status di “colonia”.

Posta in una posizione strategica, dall’antica Grumentum passava la via Hercule e un’altra strada conduceva alla via Popilia sul versante tirrenico.

Del fastoso passato è possibile oggi ammirare i resti della città romana, che si estende fino alla sede del Parco e del Museo nazionale, ed è considerato dal ministero per i Beni culturali uno dei grandi attrattori per tutti i grandi monumenti che riemergono: il teatro, il tempietto italico e la domus con mosaici; l’area del Foro con il Capitolium, l’Augusteo e la Basilica; l’anfiteatro.

Questa città abbandonata non manca di stupire e di affascinare.

Si affaccia sul lago del Pertusillo, offre una vista a 360 gradi sull’Appennino lucano, ed è considerata tra i più bei paesaggi dell’area interna lucana.

Quali sono le sue prospettive: ne parliamo con Francesco Tarlano, consigliere comunale, archeologo alla Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio della Basilicata.

“La vallata dell’Agri ha un grosso potenziale agricolo e la vocazione è il turismo enogastronomico.

Oltre ai prodotti tipici della regione, formaggi, legumi, vocazione a per non dimenticare il vino doc dell’Alta val d’agri, il vino dell’antica Grumento. Il fiore all’occhiello è la città romana, posta a strapiombo su lago Pertusilo, un mix tra paesaggio e storia”.

Dal rapporto tra la Grumento antica e il  territorio circostante, nasce Grumento nuova, l’odierno centro abitato sulla collina con il castello.

 “L’area archeologica riaperta a luglio – evidenza – ha avuto un vero boom di visitatori, ottimo anche  e l’afflusso di turisti stranieri. Il Covid, purtroppo ci ha impedito gli spettacoli dell’estate grumentina all’interno del teatro romano”.

Un drone ha catturato dall’alto le immagini della città durante il lockdown, questa una delle iniziative del Comune e della Sopraintendenza nella realizzazione di un video candidato dal Mibact tra i suoi eventi. Una visita virtuale dall’alto di tutta la città romana.

 “E’ bello poter riscoprire questi luoghi dove la natura è rigogliosa, in questo periodo di chiusura per i provvedimenti per il contenimento di epidemia i nostri concittadini possono riappropriarsi della natura.

E’ importante sottolineare, che in questo periodo tanti cantieri stanno andando avanti per offrire in primavera,  potremo ampliare l’offerta ai nostri visitatori, Come il percorso multimediale notturno e diurno, e  spero potremo inaugurare anche uno dei monumenti più belli sulle terme imperiali.

In questo momento, stiamo dando il massimo affinché i cantieri vadano avanti per ritornare a guardare oltre al Covid, al futuro del nostro paese belissimo”.

L’antica Grumento è divisa in tre arre monumentali.

Il teatro che risale all’epoca augustea, vicino al quale si trovano i resti di due piccoli templi di epoca imperiale e quelli di una ricca domus, denominata “Casa dei mosaici” per la presenza di pavimenti a mosaico del IV secolo in alcuni ambienti.

Poi il foro chiuso da portici e l’anfiteatro.

L’antica città era circondata da mura con sei porte, su un perimetro di circa 3 chilometri.

Si ergeva su un’area di circa 25 ettari, di cui solo un decimo è stato riportato alla luce.

Fuori dalle mura si sono rinvenute inoltre tombe monumentali, una basilica paleocristiana e un acquedotto.

Il Museo nazionale dell’Alta Val d’Agri custodisce numerosi reperti archeologici ritrovati nell’area della Val d’Agri, Da vedere il Sarcofago di S. Laverio Martire.

Roberta Nardacchione