Potenza: la storia di Franco Blasi, detto “il biondo”, primo pugile professionista lucano

Nel 1947 a Potenza, presso il teatro Stabile si combatte il primo incontro ufficiale di pugilato.

Sul ring il diciassettenne, Franco Blasi, in città tutti lo chiamavano “Il biondo”.

Capelli chiari, occhi azzurri, bello e sregolato.

A referto viene riportato di un anno più vecchio.

Per combattere di anni ne servivano 18.

La nobile arte arriva in città grazie a Silvio Nocera, “il dottore”, un dirigente dello stato, trasferito da Lecce nel capoluogo lucano.

Era stato pugile ma la guerra ne aveva frenato la carriera.

Fu un grandissimo allenatore.

Non solo di sport, ma anche di vita.

Due i suoi allievi più forti, uno, fortissimo e amatissimo, Rocco Mazzola; l’altro, “Il biondo”.

La guerra era da poco alle spalle e la Città ferita dai bombardamenti aveva un’unica aspirazione: rinascere; anche nello sport, con il Potenza dei miracoli e con il pugilato.

Franco Blasi, scomparso a 91 anni poco più di un mese fa, è stato il primo pugile lucano a salire su un ring ufficiale e, più avanti, il primo pugile professionista lucano.

Ha combattuto in Italia e Francia.

E’ stato più volte campione italiano prima serie (dilettanti).

E’ stato campione italiano militare nel 1951.

Nello stesso anno è stato anche campione europeo militare dei pesi piuma.

L’allenatore della nazionale, Steve Klaus, uno dei padri del pugilato italiano, gli propose di restare al Nord, offrendogli la possibilità di diventare professionista ma “il biondo” non volle.

Troppo forte la sua potentinità, l’amore per la sua città.

E poi ha una madre e due sorelle da accudire.

Rinuncia ad un sogno. Alla fine, Franco Blasi ha combattuto 53 incontri: 47 nei pesi Piuma dove è rimasto imbattuto, gli altri 6 nei pesi Gallo dove ne ha persi solo 2.

Un autentico fuoriclasse.

Fra il 1949 ed il 1951 la società pugilistica di Potenza diventa una vera e propria scuola.

I ragazzi di Silvio Nocera si allenano nella sede cittadina della Democrazia Cristiana.

Vincono e convincono.

Sboccia piano piano anche il talento cristallino di Rocco Mazzola che poi si trasferirà in Lombardia per inseguire il suo sogno vincente.

Franco Blasi è imbattibile.

Il 12 novembre del 1951 la Gazzetta dello Sport dedica un lungo articolo al miracolo pugilistico potentino.

Parlando del “biondo” la “Rosea” così si esprime:

“Blasi è un pugile freddo e cinico, un po’ arrogante, qualche volta spocchioso. Circolare nei movimenti. Guardia sinistra.

Il suo è un continuo attrarre l’avversario nella danza dell’alligatore. Ha un grande gancio, ma il diretto destro ha qualcosa di stilisticamente perfetto.”

Se non fosse stato un pugile, dopo che suo padre era dovuto fuggire da Potenza, era stato uno dei capi della milizia fascista, Franco avrebbe trovato solo nella strada il proprio rifugio.

La boxe per lui è stata la salvezza.

Silvio Nocera lo ha conosciuto, per caso, durante una rissa fra ragazzi a Porta Salza, uno dei quartieri del centro storico potentino. Rimase colpito da come “tirava i pugni”.

Blasi, da adolescente, aveva imparato più di qualcosa guardando i soldati americani e canadesi allenarsi di sera nell’accampamento del Parco di Montereale.

Nel 1957, dopo essersi sposato emigra in Francia, in Normandia.

Lavora da carpentiere per un cantiere autostradale.

Combatte a Lille.

Deve fingersi muto perché, allora, i nostri cugini francesi, non consentivano agli stranieri di combattere sul loro territorio e, soprattutto, di allenarsi nelle loro palestre.

Franco vincerà molto anche in Francia dove non sarà conosciuto come “il biondo”, ma la gente lo osannava come “le mute” (Il muto).

La sua storia probabilmente meriterebbe una fiction televisiva, anche se le sue gesta sono raccontate in un bellissimo libro – romanzo dal quale abbiamo ricavato alcune delle notizie riportate in quest’articolo: il libro dal titolo “Il Biondo”, scritto da Gianmarco Blasi, nipote di Franco, ed edito quattro anni fa da Sud’Altro, con una bella post fazione di Leonardo Pisani, giornalista lucano, che di boxe se ne intende.

Francesca Messina

Di seguito una foto del pugile Franco Blasi e una foto di una cerimonia nel momento in cui è stato premiato da Emanuele Blandamura.