Prima colazione a Bella e mattinata dedicata ad una passeggiata per i sentieri del bosco accompagnati da una guida naturalistica alla ricerca dei funghi, nel pomeriggio visita guidata all’Osservatorio Astronomico di Castelgrande.
E’ solo un esempio di tanti itinerari enogastronomici e culturali della Basilicata, in cui i funghi hanno un ruolo centrale per la promozione del territorio.
Porcini, cardoncelli, mazze di tamburo, chiodini e affini nei boschi lucani con le condizioni favorevoli e le loro naturali stagioni, sono in tanti che vengono a raccogliere in Basilicata.
E’ uno degli hobbies più antichi, non solo una professione e così questa pratica è sempre più centrale nell’organizzazione di piccoli pacchetti turistici, laboratori ed escursioni tra le montagne lucane, con le dovute regole da rispettare.
La Coldiretti parla di un vero e proprio boom in tutta Italia.
La voglia di trascorrere tempo libero all’aria aperta passeggiando tra i boschi senza stress da distanziamento sociale per l’emergenza Covid ha contribuito alla pratica.
Andare per boschi alla ricerca dei funghi buoni, cioè commestibili, è diventata una formula turistica anche in Basilicata.
Diversi agriturismi propongono ai loro clienti questo tipo di percorso.
Sempre ovviamente, con i regolari permessi.
Solo gli esperti si spingono nelle aree interne boschive, in regione non mancano i professionisti impegnati a rifornire negozi e ristoranti di prodotti tipici locali.
L’olfatto, la vista, il gusto, l’udito, si attivano tutti i sensi e i panorami della Basilicata sono davvero incredibile.
Ci si sveglia molto presto per praticare questa attività, è una vera e propria caccia al tesoro.
Non è ammessa ignoranza con i funghi, serve un regolare tesserino per la raccolta, conseguito con un corso in micologia oltre che al pagamento di una tassa e limitazioni circa il quantitativo di raccolta.
Inoltre dopo la raccolta è sempre consigliabile un parere circa la commestibilità che può essere fornito soltanto portando il prodotto dal vivo, non sono ammesse foto per intenderci, presso un ispettorato micologico delle aziende sanitarie.
Il fungo cardoncello, abbondante questa specie in Basilicata, sta suscitando un interesse sempre maggiore tra i maestri di cucina migliori del mondo, anche perché non esiste al mondo un fungo che alle qualità già descritte associa una consistenza che rimane invariata anche dopo la cottura.
Si può consumare indifferentemente crudo, arrosto, fritto, gratinato, trifolato e come condimento in moltissime pietanze a base di pasta, riso, carne, pesce, legumi e verdure, mantenendo inalterate le sue doti organolettiche.
A Viggianello c’è un grande appuntamento con le sagre d’autunno.
Legge Regionale n° 48 del 14 dicembre 1998 disciplina la raccolta e la commercializzazione dei funghi epigei spontanei, è un riferimento normativo molto importante.
L’obiettivo è la valorizzazione e la conservazione degli ecosistemi naturali, considerando la funzione ecologica che i funghi svolgono, quali importanti costituenti di catene trofiche.
Roberta Nardacchione