Leukanikà è la rivista edita dal Premio Letterario Basilicata, recentemente classificata dall’ANVUR, Agenzia Nazionale di Valutazione del Sistema Universitario e Della Ricerca, rivista scientifica di Area 10 (Scienze dell’antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche) fondata dal prof. Santino G. Bonsera nel 2000.
Direttore responsabile della rivista è la giornalista Angela Maria Salvatore, direttore scientifico è il professor Emilio Lastrucci; ha un comitato editoriale composto da 5 docenti universitari ed un comitato scientifico composto da 20 professori universitari.
Lo scopo della rivista è chiamare gli uomini di cultura alla collaborazione in favore di un dibattito e di un confronto critico che consentano di costruire una rete di rapporti nell’ambito della ricerca scientifica in area umanistica, per promuovere una cultura dei valori più attuale, più credibile, più vicina ai bisogni dell’umanità.
Dal 2018 la rivista riserva uno spazio per una iniziativa editoriale con la quale si intende contribuire a valorizzare i giovani dottori e i dottorandi in ricerca.
La rivista adotta il sistema di valutazione double blind, pubblica in italiano o in lingua straniera articoli originali di ambito letterario, linguistico filologico, storico, artistico, archeologico che vanno dall’età antica all’epoca contemporanea ed è aperta alla più ampia collaborazione sia a livello nazionale che internazionale.
Ma come nasce l’idea di dar vita ad una rivista unica nel suo genere in Basilicata?
Lo abbiamo chiesto direttamente al suo fondatore, il professore Santino Bonsera, presidente del Circolo Culturale Spaventa Filippi e del Premio Letterario Basilicata, che il prossimo anno celebrerà il Cinquantenario:
“Lei è la prima che mi viene rivolge questa domanda in vent’anni; le sono grato, perché è da un po’ di anni che la rivista, essendo entrata nella qualifica dell’ANVUR, ha risvegliato gli appetiti politici di quanti sono alla ricerca di un “rientro” nelle posizioni di cui godevano un tempo.
La genesi dell’idea ha una radice in una mia esperienza.
Qualche anno prima della fine del secolo scorso, esattamente nel 1995, si interruppe la pubblicazione di “Studi Storici Meridionali” quadrimestrale diretto da Tommaso Pedio e della quale ero segretario di redazione.
Per me fu un grande dispiacere, che si acuì quando lo storico Pier Fausto Palumbo, amico di Pedio, addolorato per la perdita di una rivista impegnata sul fronte storiografico meridionalista, mi telefonò esortandomi a far rivivere la rivista del Pedio, dicendomi cose che mi fecero sentire un pusillo di fronte alla considerazione che aveva di me.
Purtroppo, non vi erano le condizioni per ridare vita a quella rivista.
Verso la fine del secolo, incominciai a covare l’idea di una rivista organo del Premio Letterario Basilicata, potendo contare sul mecenatismo di Pasquale Carrano e di Michele Di Trana.
Nel gennaio del 2000 presentai al Direttivo del Circolo il progetto della rivista come organo del Premio Basilicata per andare oltre gli scintillii di una serata e, con l’obiettivo di inserirci nella polifonia culturale nazionale, dare voce alla Lucania.
Unicuique suum: io mi arrovellavo intorno al titolo, volevo che richiamasse la regione, ma volevo anche evitare di restringere l’orizzonte alla cultura lucana.
Mi soccorse l’amico Francesco Saverio Lioi, che suggerì Leukanikà.
Il primo numero uscì nel 2001, e si presentò con le credenziali firmate da Elena Paciotti, Marcello Gigante, Ferruccio Ulivi, Giuseppe Pizzuti, Maurizio Leggeri ed altri.
Su questa linea ha proseguito quando nel 2016 vengo a sapere, per caso, che Leukanikà era stata dichiarata rivista scientifica dell’area 10 dall’ANVUR”.
Francesca Messina